Diversamente liberi n. 35 Aprile 2019
Filippo Falanga apre con “Na storia antica” la presentazione delle attività teatrali che l’associazione Mgr promuove all’Icatt grazie alla fattiva collaborazione con l’attore e regista Enzo D’Arco, del quale si presenta anche il primo spettacolo della rassegna rivolta a raccogliere fondi per un laboratorio da svolgere insieme ai detenuti.
Maurizio Sessa, in “Storia d’amore di Maria Venturi” apre un tema molto sentito fra chi è recluso, che unisce a riflessioni intense anche il piacere della lettura dalla biblioteca dell’istituto.
Silvestro Gallipoli, dell’associazione radicale Ernesto Rossi di Napoli, solleva “I dubbi sui processi mediatici”, tornando su un lungo procedimento, a quanto pare, conclusosi con la piena assoluzione di Cipriano Chianese, a proposito degli avvelenamenti nella Terra dei fuochi.
Antonio Lito sembra rispondere ai quesiti degli articoli precedenti con “Amore e sbarre”, struggente racconto dell’inizio e sviluppo della storia d’amore della sua vita.
Fulvio Mesolella, nella rubrica Diversamente Simili, propone con “2003: ma questa è prevenzione” un collage di pensieri di ragazzi che partecipano a un progetto sulla prevenzione dei comportamenti a rischio, con tutto il disappunto di non essere compresi dagli adulti nei propri vissuti drammatici e solitari, ma anche pieni di voglia di contare e crescere.
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