Diversamente Liberi N. 90-91 Novembre – Dicembre
Il viaggio nel nuovo numero di “Diversamente Liberi” questo mese parte da una passeggiata nell’incanto di Villa Arianna, in quel di Castellammare di Stabia e non poteva esserci accompagnatrice più adatta di Benedetta, che è ormai la nostra e la vostra Beatrice.
Questo mese, però, è davvero speciale per tutti noi perché salutiamo con orgoglio l’ingresso in redazione di Nicola Vacca, che non ha bisogno di presentazioni e che ci parla di un genio del nostro secolo breve: Italo Calvino, del quale ricorre il centenario dalla nascita e, sempre a proposito di simboli della nostra bella Italia, parleremo di una donna che ne è diventata l’immagine nel mondo, l’intramontabile Sofia Loren.
Come sempre non possono mancare le più belle tradizioni popolari ed i nostri impagabili modi di dire e verremo catapultati nella festa della Madonna della neve, sgranocchiando qualcosa che ancora profuma di lievito madre e inorgogliendoci di tutti gli scarrafoni che sono sempre belli per la loro mamma.
Un tocco di noir con il racconto della casa dei sette omicidi ci aiuterà a riflettere meglio sul valore dello sport e sulla crudeltà nei confronti degli animali, usati come fenomeni da baraccone nel circo e snaturati per il piacere egoista dell’uomo.
Come sappiamo la vita in carcere sa essere molto dura, ma può dare spazio e tempo per leggere un buon libro, per riflettere a cuore aperto, per rendersi conto che, a volte, le lezioni servono davvero e che, quando si vive da reclusi, una videochiamata può riportare a casa e dare la forza di cambiare.
E’ triste ripetere sempre le stesse cose, ma noi non ci stanchiamo di farlo e ancora ci schieriamo accanto alle donne contro l’abominio della violenza della quale sono ancora troppo spesso oggetto, raccontandovi la storia di Filomena Lamberti e accogliendo la voce del mare, che scrive per Giulia Cecchettin e per tutti gli angeli strappati alla vita dalla furia cieca della sopraffazione.
Chiude come sempre la pagina del vostro Prof, che ci conduce nei meandri del cimitero delle fontanelle, insieme a Pina e Anna, che ci racconteranno un modo diverso ed inusuale di vivere questa esperienza: volete sapere perché utilizziamo il termine inusuale?
Provate a chiudere gli occhi e lo scoprirete.
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