Diversamente Liberi n.50/51 Luglio 2020
Il numero è aperto dai numerosi articoli di Antonio Di Franco, segno che l’attività di redazione, seppur a distanza telematica, produce i suoi effetti: quattro prospettive biografiche su “Vedere i figli crescere dalle sbarre di un carcere”, una relazione positiva e ispirante ne “Il sorriso che vince sulla disabilità”, la propria storia d’amore ne “Il brutto anatroccolo e la sua principessa” e infine “il mio ritorno all’Icatt di Eboli”. Antonio Cirillo parla di relazioni umane -in generale nell’“Inferno sono gli altri” -e in particolare in “Mi soffermo… Libero in carcere, libero dal carcere”. Esistenzialista Costantino Fazio con “Il mio rapporto con la morte: la morte si fa bella”; pensieroso davanti a una foto è Pasquale Avitabile con il suo “Rettangolo di malinconia”. Sull’aggravante covid, per chi è recluso, sono le riflessioni di Maurizio Sessa “Il lockdown di chi è già bloccato in carcere”. La domanda che ci facciamo tutti ha la risposta di Ciro Petrosino, “Esiste l’anima gemella?”. La cronaca dal “Corso di termoidraulica” è a firma dei 7 partecipanti. “La funzione rieducativa della pena all’epoca del coronavirus” è l’articolo di Enrico Farina, responsabile educativo dell’Icatt. Ancora riflessioni sui percorsi di perdizione e di salvezza nelle parole sia di Alessandro Gargiulo: “Dietro al mio sorriso le ombre del mio passato” sia nei tre articoli di Antonio Mascolo: “Senza veli”, “Libero” e “La pattumiera”. Ancora una cronaca covid con “Anche noi restiamo… in cella” di Sebastiano Cesarano. Infine i Diversamente simili di Fulvio Mesolella con la storia della vita e della perdita di Gennaro: “1987, l’origine e i destini delle specie tra la Grumento storica e la Napoli epicurea”.
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